Obama chiede 14 miliardi di dollari per la cybersecurity
Nella sua proposta di bilancio per l’anno fiscale 2016, il presidente USA Barack Obama ha stanziato la cifra record di 14 miliardi di dollari per la cybersecurity. Di questi, 5,5 miliardi andranno al Pentagono per l’aggiornamento dei suoi sistemi d’arma che, secondo un report consegnato di recente al Congresso, sarebbero “quasi tutti vulnerabili ad attacchi cibernetici”. Altri fondi andranno alla National Nuclear Security Administration, all’FBI e agli uffici informazione dei diversi ministeri statunitensi per la costruzione di difese informatiche per le proprie reti e banche dati.
È prevista anche la costituzione di un Civilian Cyber Campus in cui sviluppare le sinergie tra pubblico e privato, e saranno finanziati programmi specifici: uno per monitorare i network federali, uno per rilevare in tempo reale le intrusioni (il nome del programma è EINSTEIN), uno per addestrare il personale governativo a prevenire e rispondere agli attacchi. A giustificazione del budget richiesto, la Casa Bianca scrive:
Le minacce cibernetiche che hanno come obiettivo il settore privato, le infrastrutture critiche e il governo federale dimostrano che nessun settore, rete o sistema è immune dalle infilitrazioni di coloro che cercano di rubare segreti commerciali o governativi e proprietà private, o che perpetrano azioni maligne e di disturbo.
La proposta, assieme a tutto il bilancio preventivo federale del 2016, dovrà ora essere approvata dal Congresso, in cui i Repubblicani sono maggioranza. Ma è improbabile che la sezione sulla cybersecurity crei problemi al Presidente, visto che a beneficiare di questa valanga di fondi saranno in gran parte costruttori di armi e agenzie private di sicurezza che hanno già contratti milionari con il governo USA e che sono molto vicini agli esponenti repubblicani.